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            Alberto Ferrati


La seguente recensione critica è stata elaborata dalla Commissione di Arte Salerno composta dai critici, curatori e esperti d'arte contemporanea: Jean Blanchaert, Federico Caloi, Rosario Sprovieri, Rosita Taurone e con la supervisione e la revisione dei testi a cura di Veronica Nicoli.

Ferrati Alberto
La produzione artistica di Alberto Ferrati è una sorta di autoanalisi profonda, sofferta dell'uomo contemporaneo, in cui espone direttamente sé stesso, la sua sensibilità. Storie di fantasia, popolate da personaggi surreali e al tempo stesso fortemente reali, a volte carnali, quasi a sottolineare lo stretto rapporto fra desiderio e massacro, in un’epoca in cui vige la legge del più forte; un mondo contrassegnato da situazioni di disagio, abbandono ed emarginazione. Un’affascinante opera in cui viene mostrato il forte contrasto tra immaginazione e cruda realtà.

UNA VETRINA SUL TERRITORIO # uno: ALBERTO FERRATI

Data troppo affrettatamente per inadeguata ai tempi e tuttora vittima di superficiali interpretazioni critiche, assillate da una affannosa rincorsa ai parametri di un gusto artistico che più ci si sforza di definire e delimitare più sfugge in mille direzioni, la pittura mantiene una invidiabile vitalità che le consente di calcare egregiamente la scena, adeguandosi con armonia alle mutazioni di una società in rapida e frenetica evoluzione. La pittura è da sempre simbolo ed emblema di quella “technè” intesa nell’accezione etimologica di pratica manuale implicita al concetto originario di arte. Un concetto dove il procedimento mentale, l’ambito elevato relativo al mondo delle idee, per concretizzarsi in una rappresentazione oggettivamente fruibile deve essere in grado di gettare luce sull’esterno per mostrarci le cose della vita nella loro esatta dimensione, nella loro essenza intelligibile, illuminandoci sulla bellezza od anche la negatività di quanto di circonda con quella capacità rivelatoria propria del talento artistico. La pittura è da sempre la casa di tutte le tecniche e di tutti i progetti, luogo eletto da cui traggono origine le manifestazioni sensibili dell’arte, ed è per questa sua inarrivabile natura che ha saputo attraversare le epoche della storia mantenendo sempre, nei casi migliori, la sua carica di espressività. Chi scrive ha sempre guardato con occhio il più possibile attento l’evoluzione fenomenologica delle arti, arrivando alla convinzione che il progresso della tecnologia gioca da sempre un ruolo centrale in quello che è l’adeguarsi del linguaggio a nuove impostazioni formali.
Alberto Ferrati è un pittore che, prima di ogni altra cosa, crede nel valore di questo medium, con cui riesce a comunicarci il suo stato d'animo rispetto alla realtà e la sua dimensione di vissuto personale e di memoria, a trasmetterci il suo "messaggio".
Le tele di Ferrati si caratterizzano per la predilezione nei confronti di cromie vive ed intense, distribuite con regolarità all'interno dello spazio compositivo, e per una precisione nel tratto, che non intende, però , ridursi a mero virtuosismo, per concentrarsi sull'essenzialità della forma, memore della lezione delle avanguardie simboliste da lui predilette.
I temi scelti spaziano su vari fronti, dalle architetture torinesi, intrise di una dimensione magica e metafisica, che Ferrati sa ben evidenziare, a brani di attualità e di cronaca e denuncia sociale, così come particolari di vissuto quotidiano di cui l'artista evidenzia la riposta poesia.
Nella personale allestita presso la Galleria del MAU sarà possibile fruire di una panoramica sintetica ma esaustiva della sua poetica.
Dal gruppo di manifestanti nel centro di Torino, che diventano componenti di un vivace paesaggio metropolitano, alle icone di writers, cantori di una nuova poetica urbana, dove il messaggio artistico esce fuori dai contenitori abituali per offrirsi ad una lettura partecipe e collettiva, all'omaggio alla tradizione della cultura popolare italiana, con il quadro, dalla forte valenza allegorica, dedicato alla "pizzica" salentina.
Di particolare interesse un lavoro a tecnica mista dove il Caravaggio si scaglia contro la mercificazione dell'arte contemporanea, simboleggiata dal collage di ritagli di riviste d'arte che, specie in Italia, hanno di frequente abdicato ad una funzione di informazione obiettiva per ridursi ad "affittuari" di spazi pubblicitari.

Prof. Edoardo Di Mauro ( Accedemia Albertina- delle Belle Arti Torino )


Dalla minuziosa considerazione del dettaglio emerge l’amore per il paesaggio di Alberto Ferrati. Un legame quello con la natura che l’artista filtra sapientemente, riportandola sullo spazio pittorico tramite la memoria visiva di momenti e di suggestioni emotive. L’osservatore partecipa quindi alle sensazioni trasmesse da luoghi dell’anima colti in una poetica sospensione.

PIETRO COLOMBO- EFFETTO ARTE- PAG 159 MAGGIO/GIUGNO ANNO 2012



Maestro della luce, del chiaroscuro e delle campiture nette di colore. Alberto Ferrati si distingue per una vissuta personalità che inserisce in ogni sua opera. Attraverso la visione di diversi dipinti,esploriamo un mondo che dall’impressionismo, istintivo e tendente a una sofisticata irrazionalità, arriva a un dolce e confortante realismo che sa fotografare l’istante creato dall’autore per trasmettere emozioni autentiche. La sua è una pittura esperta e notevolmente capace di creare una profondità prospettica che ci apre le porte verso un mondo non più esplorato i cui ritmi sono scanditi dal lavoro, dalla natura, dalle persone. Un mondo che ci fa viaggiare e spesso, sognare.

LETIZIA LANZAROTTI-OVER ART- PAG 176 MAGGIO/GIUGNO 2012



Affascinante e senza tempo, l’arte di Alberto Ferrati colpisce per la resa cromatica dal colore netto e deciso; un’arte facilmente riconoscibile grazie alla sua impronta poeticamente molto personale che descrive il mondo attraverso i suoi occhi e lo dipinge secondo l’estro del momento. L’artista predilige i colori della sua terra, niente è lasciato al caso. Come nell’AGONIA DEL CRISTO, si nota la sofferenza dell’uomo e al tempo stesso la piena coscienza del sacrificio, in una croce che quasi s’innalza al cielo dal vorticismo dell’azzurro che santifica l’immagine. I colori assumono significati che vanno oltre la materia, in cui ogni colore e ogni gesto conducono ad un significato religioso e spirituale, frutto di una profonda meditazione da parte dell’artista.

Prof. GIUSEPPE MACI- ASS. ARTE 74- INTERNATIONAL ART AWARD 2013- SGUARDI D’AUTORE- Artista tra Oriente e Occidente- BARI 6 APRILE 2013


 

 
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