La "Monna Lisa" del Ramadori
conferma la tecnica iperrealista utilizzata di sovente
dall'artista.
La ritrattistica rinascimentale rivive nell'uso della
luce e dello sfumato,togliendo ogni sensazione di
immobilità e fissità dell'immagine rimandando
all'osservatore un'aurea di naturalezza in cui si
colgono intense sfumature psicologiche.
L'opera "Madonna della seggiola"
è una riproduzione molto fedele del tondo Raffaelliano,
originale la ricerca di naturalezza e dell'armonia
espressiva che si stabilisce tra le figure, attraverso
una circolazione di sguardi e gesti semplicemente ma
straordinariamente umani. Incanta l'uso del colore.
"Dama con ermellino" Anche in
questa opera il Ramadori non smentisce la sua colta
vocazione pittorica; colpisce l'incisività costruttiva
del sistema di illuminazione che rimanda a Leonardo ed
alla ritrattistica fiamminga.
Dipinge magistralmente la raffinata espressione della
dama in contrapposizione alla compostezza altera
dell'animale.
Anche la suggestione della tridimensionalità spaziale
risulta impeccabile.