Web Art Gallery
            Cécile Dumas 


Una pittura silente quella di Cécile Dumas. Una pittura da ammirare in silenzio senza proferire parole. La cromia attenta al particolare e l’armonia del gesto rende ogni sua rappresentazione una vera e propria danza visiva. Sembra di essere nei giardini dell’Eden. In quei giardini in cui è ancora lecito sognare. Dumas narra la serenità della Natura. Di quella Natura incontaminata che sovrasta le problematiche dell’uomo metropolitano. Una pittura che non urla le sue realtà, ma le sussurra. Una pittura che non si impone con rabbia, ma che si propone con raffinatezza stilistica.
Una pittura che non ha bisogno di ingannare l’occhio di chi osserva con architetture visuali o geometrie rigide della forma. Dumas ci propone un’Arte priva di contaminazioni. Un’Arte che ci parla di un mondo dominato dalla bellezza.

Salvatore Russo, critico d’arte.




“Sono svariate le tecniche pittoriche che Cécile Dumas, artista nata in Svizzera ma ora residente a Foligno, utilizza per esprimere il proprio talento: si va dai vinarelli agli acquerelli, alla pittura ad olio. Oggetto della sua arte e sua ispirazione principale sono le atmosfere dei villaggi e della campagna umbra, rappresentati con finezza di segno e limpidezza di tratto, siano essi figure o paesaggi”…

(Corriere dell’Umbria del 4 febbraio 2012)




“Ha trovato nella ricchezza dei colori della campagna umbra e nelle atmosfere suggestive dei borghi la sua fonte di ispirazione principale. Nelle sue opere, si possono ammirare i campi e gli olivi che circondano Montefalco, l’incanto notturno delle case e dei palazzi di Spoleto, l’impeto delle cascate delle Marmore, la poesia del Clitunno che si fa strada tra infinite tonalità di verde, l’energia sprigionata dalla corsa in libertà dei cavalli…”

(Il Giornale dell’Umbria, 4 maggio 2007)




“Si fa l’interprete della realtà che è osservata ed indagata nella sua essenza più profonda, spaziando con abilissima precisione, sicurezza e finezza di segno dalla figura al paesaggio, dove l’intera composizione è animata da un cromatismo limpido e asciutto, dilatato in trasparenze sottili che accompagnano le forme della luce e accendono atmosfere”.

(Luciano Lepri, critico d’arte)




L’opera “Evanescenza in blu” è una visione sospesa tra il naturale e l’incantato di un bosco che tutti possiamo immaginare di percorrere qui nelle Marche o in Umbria; qui però c’è una luce particolare e, soprattutto, i colori sono innaturali; infatti, prevalgono tre colori bianco, nero e blu. Possiamo quindi parlare di una composizione monocroma. Il colore blu è un colore particolare che può esprime molte sensazioni, anche contrastanti, quali pace, serenità o tempesta, inquietudine. Ecco, ognuno di noi di fronte a questa opera può percepire sensazioni diverse a seconda del suo stato d’animo. Un giurato, ad esempio, ha affermato che quest’opera gli ricordava i seguenti passi della Divina Commedia: «Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita». Questa ambientazione può benissimo rappresentare un luogo in cui l’uomo si trova smarrito al bivio e qui sospende la marcia per ritrovare sé stesso oppure per attendere una guida che lo condurrà verso la luce, simbolo della ragione, della coscienza.

Dott. Fattori Lorenzo, critico d’arte




Raffigurazione paesaggistica di luminosa scelta formale. Opera di sostanza e significato, di eleganza e universalità di resa tecnica d’arte.

Prof. A.M Barbagallo, critico d’arte




La passion de Cécile Dumas pour la peinture se révèle à travers différentes techniques : huile, aquarelle, fusain, vinarelli.
L’histoire des « vinarelli »est récente et originale. Dans les années 1990, un aquarelliste eut l’idée d’utiliser la pigmentation naturelle du vin pour donner de l’expression à sa peinture. La couleur définitive est obtenue par les tanins et les anthocyanes des vins rouges ou blancs qui s’oxydent en pénétrant dans le papier. Le résultat est surprenant. Dans ses tableaux, Cécile Dumas utilise la pâle transparence des vins nouveaux, des rosés, des rouges siciliens plus chargés de couleur ou encore du vinaigre balsamique de Modène, découvert pour fixer les nuances tirant sur le jaune. Le vin prend ainsi une nouvelle dimension et devient expression
artistique. L’ artiste peint avec bonheur paysages, vieilles demeures, natures mortes qui ressortent dans un camaïeu de tons évoquant la diversité des robes du vin. Ses vinarelli « montent à la tête » et se distinguent par leur bel effet décoratif.

Annie Bieri,
curatrice della mostra di vinarelli al Castello Duillier, Ginevra



 
BIOGRAFIA | GALLERY | CRITICA | MOSTRE | CONTATTA L'ARTISTA | WEB ART GALLERY | PITTURA E DINTORNI
      © Copyright | Cookies policy | Privacy | AREA RISERVATA
Valid XHTML 1.0 Transitional    Valid CSS
Copyright © Stilweb - All Rights Reserved | Credits