Critici, professionisti del settore e di
estimatori hanno detto di "Lei"...
La luce del colore che dà vitalità e potere
di suggestione alle forme, nelle opere di Maristella
Laricchia è nella totalità del suo lavoro pittorico, la
dimostrazione di ciò che conta nell’arte…
Un’arte, che nella pittrice milanese nonostante
l’importante background accademico di Brera, esce spesso
allo scoperto con la sua indipendenza creativa, e si
avventura a volte in un regno quasi d’inconscio, senza
peraltro varcarne del tutto la soglia.
E lo fa, negli immensi sconfinamenti naturali del
paesaggio, siano essi boschi, distese del mare, foreste,
o un immaginato volto della Passione.
In quei momenti di particolare ispirazione il alto
emotivo non è definito con una semplice nota di racconto
pittorico ma con tutta la sua foga cromatica, quasi
“fauve” con quel colpo di spatola , che prende vita
dalla sua tavolozza.
Una sorta di tavolozza “primordiale”, per ricordare
Chagall, che sembra partecipi ad una cosmica “sacralità”
della natura o all’esistenza della poesia sulla terra,
fatta di tutte quelle immagini reali, che sulla tela
diventano sogni, simboli, ricordi.
E appare quasi prevedibile che nelle sue formule
descrittive siano proprio le betulle le ispiratrici
predilette, anche alberi sacri per alcune antiche
popolazioni.
Sino quelle sue alte betulle, di ocra d’avorio e di
porpora, a tratti graffiate d’azzurro, avvolte
dall’intensità del colore, e libere, in una infinita
foresta, affrancate ormai da limitati preoccupazioni di
una possibile sovrabbondante materia, dipinte,
piuttosto, secondo una propria legge di inconsce armonie
cromatiche.
E tutto in Maristella Laricchia ci parla di esuberante
energia, del suo impeto pittorico, di quel impulso che
percepiamo in ogni suo dipinto come esclusiva
rappresentazione di linee, di forme, di un intimo
linguaggio del mare.
Di un flutto che si rivolta, che si increspa, che si
innalza e pur corrucciato sembra dirigersi a riva con un
fare ritmico, bianco di schiuma, a volte quasi
collisione con se stesso, ma come d’istinto a spazzar
via tutte le inespresse allegorie dell’esistenza.
Nicolina Bianchi
"Colore, spatola, soggetto: triade vincente nelle
opere di Maristella Laricchia. I paesaggi che la
pittrice propone alla nostra attenzione riprendono tutta
la forza che nella natura divampa. La spatola che
l'artista utilizza con maestria contribuisce a rendere
il tutto ancor più forte, più verace e nel medesimo
tempo più irreale, al di là della realtà.
I suoi paesaggi si situano, infatti, sul limitar del
crinale tra figurativo e astratto, cogliendo appieno "e
trasmettendolo" la magia, la potenza, la suggestività e
anche l'imprescindibilità della natura rispetto
all'uomo: le immagini che la Laricchia imprime sulle
tele sono quelle di una natura incontaminata, carica di
primordiale potenza che l'abile utilizzo del colore e
della tecnica rendono oggettivamente percepibili.
Tuttavia anche negli scorci veneziani, ella ritrae
l'opera dell'uomo, che nella natura si colloca adattando
ad essa le proprie costruzioni e rendendole, se
possibile, ancor più belle."
Dr. Ester Foglia
“La pittura di Maristella Laricchia è testimonianza
di un percorso maturo e dettagliato, di un’artista
consapevole che partendo dallo studio del figurativo
arriva a sviluppare tecnica e ricerca per approdare in
un informale di grande impatto estetico e di immediato
concetto.
“Abyssi” e “Allegoria degli Elementi” rappresentano la
sinesi della sua ultima produzione pittorica, una
produzione per la quale l’artista predilige tematiche a
lei vicine come la Natura nella quale ama immergersi e
dalla quale trae ispirazione. Una Natura studiata nei
particolari e reinterpretata secondo il proprio animo e
le proprie emozioni: una trasposizione su tela di una
riflessione che si carica di sentimento, un pensiero che
diventa immagine e che si materializza grazie alla
sensibilità di un’artista per la quale gli strumenti del
mestiere, spatola e oli, diventano un prolungamento
della sua stessa mano.
Forma e colori diventano portatori di un messaggio e i
soggetti, come ad esempio l’acqua, richiamano alle
origini e alla vita. Una produzione ricca, che non
lascia l’osservatore indifferente, dapprima catturato
dall’armonia estetica e dalla forza dei colori, sempre
sapientemente accostati in un gioco di fascino
cromatico, ed infine dalla bellezza e dalla forza del
messaggio comunicato dalle tele.
Tele che lasciano lo spettatore libero di immergersi in
esse per poter scorgere il contenuto a lui più consono e
vicino, come ad esempio nel caso di “Abyssi” dove
l’azzurro richiama il cielo, l’Universo , ma anche un
fondale marino, con il richiamo appunto all’elemento
acqua che diventa comune denominatore e ritorna in
“Allegoria degli Elementi”, celebrazione delle origini e
del “tutto” che si fonde armonicamente in un’unità
centrale che è la vita.”
Il percorso artistico di Maristella Laricchia si
sviluppa attraverso scelte tematiche legate
fondamentalmente alla propria esperienza soggettiva, ai
viaggi, al rapporto emozionale con luoghi e paesaggi che
le hanno toccato il cuore. A tal proposito
l’elaborazione del ricordo entra in rapporto simbiotico
con l’elaborazione dell’emozione e conducono l’artista
ad affrontare i soggetti trattati con un trasporto
intimista grazie al quale la medesima tematica
acquisisce sfumature sempre differenti, testimonianza di
un cammino e di uno stile che non rimangono mai statici.
La pittura diventa con il tempo terapia, strumento
necessario per far scaturire il proprio stato d’animo.
La Natura è intima confidente di chi la osserva e la sa
ascoltare, custode di una dimensione privata all’interno
della quale pian piano si instaura la necessità del
silenzio, fondamentale per ritrovare la propria armonia
e conseguentemente l’armonia con il Creato.
Dr.ssa Monica Ferrarini
“…Ogni opera, viene significativamente elaborata
interiormente da Maristella Laricchia, la quale non
esita a trasporre sulla superficie pittorica il suo
bagaglio emozionale, proiettando il fruitore verso un
viaggio intimistico che ha per destinazione finale
l’anima.Tuttavia, c’è un quadro in particolare che
attira l’attenzione per quel suo tono quasi lirico:
“Sierra Nevada”. Al di là del languore pittorico e della
luminosità della tela, esso contiene un valore
simbolico: non solo uno spartiacque della sua pittura
tra lo stile di ieri e quello di oggi, ma anche una
lacerazione interiore in un’opera che indaga il tema del
dolore con un linguaggio universale…”
Sabrina Falzone
“Il dipinto di Maristella Laricchia dal titolo
Ghiacciaio al tramonto è frutto della capacità
interpretativa è visionaria di una pittrice molto
selettiva nella scelta e nella distribuzione dei colori
della sua tavolozza. I toni freddi del ghiacciaio e
quelli caldi dei riflessi del tramonto sono coniugati
dalla tecnica non certo facile della spatola e producono
un dialogo cromatico che sa imprimere potenza visiva di
un paesaggio straordinariamente scenografico.”
“Il dipinto di Maristella Laricchia dal titolo Colori
del Bronx Park è opera eseguita con meditazione e con
talento esecutivo. In questo contesto paesaggistico
nulla è lasciato al caso. Ci si trova di fronte una
composizione dove la spatola gioca un ruolo complesso e
attento nei paesaggi tonali che esaltono luci ed ombre,
evocando arcani silenzi, interrotti solo dal fruscio
delle foglie.”
“I Colori del bosco nel dipinto di Maristella Laricchia
sono frutto di un’emozione intensa che si comunica
all’osservatore, in quanto messaggio di questo
significativo scorcio paesaggistico è portatrice di una
poetica intimista. L’insieme delle forme e dei colori è
coniugato in una serie di contrappunti musicali. In
questo contesto, una larga macchia di giallo dorato che
rompe l’ombra del bosco è centro focale di luce nella
narrazione visiva.”
Dr. Paolo Levi
“Nel Dipinto Ghiacciaio al Tramonto la pittrice
Maristella Laricchia approfondisce la sua ricera
cromatica e compositiva nel solco di una coerente
visione post-impressionistica. Da questo punto di vista
l’elemento narrativo dell’immagine viene sollecitato
espressivamente dalla vibrazione dei colori e dei toni
che conferiscono dinamismo alla rappresentazione. Ne
consegue che l’artista non si sofferma più sul semplice
dettaglio naturalistico ma interpreta l’immagine
cogliendola nel suo insieme emozionale. Da rilevare,
come un altro dato importante della sua pittura consiste
nell’essenzialità della forma che così semplificata e
pura, assume i tratti di una poetica visione. Per
Laricchia il colore è l’anima della sua struttura
espressiva, un colore che non deve illustrare allunché
ma essere energia dell’osservazione interiore, del
sentimento che avverte nella natura un incanto ancora
possibile di cui la pittura è vibrante testimonianza. I
suoi dipinti lasciano chiaramente intravedere che una
pittura di aperto contatto con il paesaggio è ancora
coerentemente possibile e rivelatrice.”
“Una particolarità di pittura, quella che dipinge
Maristella Laricchia spinta da un desiderio che
interessa soprattutto la fenomenologia del rapporto
senso-materia. Quello spettacolare mondo nel quale il
gioco divertente della luce meridiana, crepuscolare o
lunare, manifesta il suo tragitto di variabilità in
quelle particolari situazioni che davvero sorprendonodi
meraviglia e coinvolgono la pittrice attratta dal
rispecchio di luce o di ombre che interessano panorami
di vegetazioni o incanti di deserti. Emozioni che
appunto attraggono la pittrice e la inducono a dipingere
di necessità psicologica che chiama in causa la sua
animazione di scoperta con sé stessa e di collegamento
con l’ambiente nel quale vive ed opera. E vengono
pertanto realizzati dipinti che elogiano un momento di
grazia fiorita primaverile o l’aridità illimitata di un
territorio che non mostra alcun segno di vita. E
naturalmente in simile contesto operativo di
realizzazione pittorica, la tecnica della spatola
diviene il mezzo che più facilita e diverte la pittrice
nella produzione dell’opera. La spatola facilita così lo
scatto dell’incisività della materia compositiva che
stimola la distribuzione a raggiungere l’emozione che in
atto promozionale appaga la virtualità poetica del
dipinto.Il mezzo nel lavoro di tavolozza di un operatore
visivo significa più aspetti come a corrispondere al
dinamismo intuitivo della personalità ed in modo
particolare quando come la pittrice Laricchia, modella
le campiture di una fibra materica ben sostenuta. In tal
caso la spatola diviene il mezzo ideale per dipingere
con risoluta soddisfazione in quanto la corposità delle
campiture che conformano il dipinto vengono realizzate
con prontezza di spirito divertito. Per cui questi
orizzonti che danno anche orientamento critico al testo,
sono mossi da una necessità liberatoria della pittrice
che nella sua vocazione ultima, evidenzia l’indomabile
carica creativa costretta a dipingere le vestigia della
natura che originano dal personale inconscio per
appagare di naturalismo artistico l’animazione delle sue
opere.”Dr. Vito Cracas
“Maristella Laricchia predilige la raffigurazione di
realtà che lasciano tracce emozionali nel suo itinerario
creativo. Ritrae soprattutto paesaggi e aspetti di
natura che si avvincono con i loro fascinosi richiami o
per forza intrinseca di immagini e cromie. Nella loro
strutturazione, ricca di variabili timbriche e tonali,
fa affiorare le sensazioni tattili e le suggestioni che
albergano nell’animo, sottendendo nella narrazione
pittorica simbolici richiami al senso della vita e al
suo divenire. La sua pittura e intrisa di luci e
coloriture che ravvivano ogni particolare e danno
significato alle soggettive interpretazioni. Le trame
figurali emergono con vivacità da oriditure cromatiche
realizzate con sapienti spatolate, che ricreano forme,
prospettive, profondità di campo con dinamica armonia.”
“Maristella Laricchia si esprime con una
termologia cromatica ben intonata agli stati d’animo che
accompagnano la ricerca dei soggetti. Pittrice
sensibile, è capace di vedere dentro e oltre la realtà
contingente, di cogliere le variabili dei contenuti,
intraprendendone, i messaggi per renderli palesi con
scioltezza di segni, colori e costrutti. L’attenzione
spiccata per tutto ciò che rientra nella sua esperienza,
sia sul piano visivo che su quello dell’indagine
introspettiva dei soggetti, la porta a trovare
soprattutto in due tematiche – quello naturalistica e
quella della figura umana – momenti di grande
emozionalità espressiva. Vibranti stesure compongono i
suoi paesaggi che rimandano a sentimenti di gioia,
serenità, raccoglimento interiore… colti ora nei
riflessi di intense marine, ora nelle vedute di boschi
pervasi di soffusa luminosità, nel chiarore di cieli
sconfinati o in momenti particolari del giorno e delle
stagioni. Nelle sue tele si scorge in senso di una
ricerca di certezze che rispondano all’ansia di
comprendere la realtà del mondo. E’ la stessa tensione
espressiva che guida l’artista anche nella
rappresentazione della figura, osservata con
partecipazione, descritta con perfezione grafica e
cromatica, coinvolgendosi con le vicende che
simboleggiano quelle dell’intera umanità. La tecnica
pittorica si avvale dell’uso accorto della spatola per i
paesaggi e del pennello per le figure: rapida l’una nel
raccontare e sintetizzare al meglio il messaggio,
cogliendone con impressionistica immediatezza l’essenza;
sapiente l’altro nella ricerca di una definizione
figurale più meditata, in sintonia con i sentimenti
ispiratori, rivelando l’eclettismo di un’artista che sa
creare per ogni situazione un personale linguaggio
espressivo.”Marpanoza
"Il bellissimo dialogo coloristico che l'artista ha
con le sue opere è accentuato dalla sua bravura
nell'usare la spatola, tecnica molto difficile che
richiede alti gradini di preparazione esecutiva.
L'artista usa il paesaggio come rivisitazione di un
soggetto in modo emblematico, usando colori compositi e
un po' impossibili, che diventano i suoi colori
personalizzati, riuscendo a dare al dialogo coloristico
luminosità artistica, impaginazione scenica e
prospettiva.
Vi sono poi le trasparenze che riescono a dare alla
profondità l'esatta situazionalità del soggetto
mantenendo la leggerezza."
Dr. Fernando Silo
Per il quadro "Vicolo dei lavandai": "Laricchia
Maristella ci porta nel cuore della Vecchia Milano
suscitando emozioni e ricordi sopiti. La sua
rappresentazione è composta, ricca di musicali cadenze
ritmiche e cromatiche. Tutto si fonde in una luce calda,
in un'atmosfera di raccoglimento, non turbata da
presenza umana, dove le imposte ora chiuse ora aperte, i
fiori, l'acqua che scorre sono inequivocabili segni di
una vitalità che non contrasta con l'autorevolezza del
passato. Una pittura suggestiva, che rende palpabile una
felice e lirica ispirazione."
Prof. Perdicaro
"...si ha modo di cogliere la vibrante
matericità del colore, sostenuta da una luce
intensamente luminosa. Il lavoro manifesta una sostenuta
vitalità d'espressione. Una pittura, quella della
Laricchia, di sentimento e di emozione in cui le
tensioni dell'animo si rispecchiano in una limpida
poetica della natura. "
"Pittrice lombarda di coerente vena figurativa. Ama
molto il paesaggio che dipinge con evocante serenità
pittorica con qualche leggero allusivo di surreale.
Alberi, laghetti e silenziosi percorsi d'acqua, borghi e
marine simboleggiano estrosamente il dipinto realizzato
con tecnica ad olio. Nella sua pittura il colore si
dipinge con affinità di natura che rende attraente il
ruolo della poetica."
"Nella pittura di Maristella Laricchia si avverte il
senso di una figurazione di limpida tensione
post-impressionista. I suoi paesaggi si configurano come
visione dell'animo e del sentimento in cui il colore
lascia trasparire la sua evocativa magia. Così il suo
discorso espressivo non si sterilizza in un realismo di
convezione, ma interpreta la natura con uno sguardo
interiore, carico di emozione e fantasia. Da rilevare
che l'artista si avvale della tecnica a spatola che
utilizza con piena padronanza di mestiere.
Ma quello che maggiormente affascina nelle sue
composizioni è l'acuto istinto pittorico che imprime
alla forma una coerente sintesi di stile e di
espressività.
In questi anni molti sono stati i riconoscimenti per la
pittura della Laricchia e notevoli le sue
esposizioni in qualificate rassegne collettive e mostre
personali."
Dr. Martucci
La pittrice è un'attenta interprete dell'arte
contemporanea e dipinge da diversi anni riuscendo ad
ottenere significative affermazioni. Paesaggi, figure,
ambientazioni sono i tre filoni principali attraverso
cui si esplicita la sua arte pittorica.
Le sue opere sono l'esplicitazione di un pensiero
poetico trasposto su tela attraverso cromia intensa e
partecipa che completano una tematica che ben evidenzia
il modus vivendi di un artista completa e unica nel suo
genere.
"Fiori e paesaggi compongono la massima parte delle sue
opere che, eseguite a spatola, porgono al fruitore forti
messaggi ecologici. È la natura che vive, si propone e
rinasce malgrado l'avanzata del cemento; è la natura che
si abbevera di vita e propone emozioni e ricordi. Molte
opere, specialmente paesaggi, nascono non solo da
profonde emozioni ma anche dal ricordo che si fa
pensiero per tradursi su tela. L'artista esplicita, con
la semplicità dei grandi, questo suo propositivo
messaggio di vita ed è per questo che le sue opere
scendono nell'animo e lo avvolgono. Spatolate dense di
colori, attraverso un figurativo moderno, ci propongono
verità e favola che fan parte di noi."
Lia Ciatto
Numerosi i premi ricevuti fra cui:
- Targa Sever d’oro 2003 – 1° premio
- Coppa Accademia Severiade 2003 – 1° premio
- Trofeo Maestro dell’anno 2003
- Premio Rivarolo 2003 – Fondazione Sanguanini
- Premio Internazionale Biondi Tesio 2005 e 2006 – 1°
premio
- Borgo degli Artisti – Premio Kalendimaggio 2006 - 2007
– 2008 - 1° premio
- Borgo degli Artisti – Premio Settembre a Milano 2008 -
2009
- Artecultura – Diploma per le rassegne “Tempo d’arte
nel colore delle stagioni” Anni
2004 – 2005 – 2006
- Un nudo per l’estate – Anni 2005 – 2006 – 2007 – 2008
– 2009
- Galleria Eustachi Epifania 2006 – 2007 - 2008 – 2009
- Galleria Eustachi Concorso Internazionale d’Arte
Primavera 2008 – 2009 - 2010
Sue opere sono in permanenza al Centro Culturale
Internazionale d'Arte Sever di Milano, Galleria d'Arte
Eustachi di Milano, Gli Etruschi di Livorno, Galleria
degli Artisti - Milano e presso collezioni private in
Italia, Francia e Germania.
E' socia del Centro Culturale Milanese e del Centro
Artistico Rosetum e partecipa alle diverse
manifestazioni che vengono programmate (8/3 Festa della
donna – Mostra Circolo della stampa, ecc.)
Tutti gli anni è presente alle seguenti
manifestazioni:
- Arte sul Naviglio Grande
- Il Duomo incontra l'Arte
Note biografiche si trovano sugli annuari:
- Elité 2004 - 2006 - 2008 - 2009
- Dizionario Enciclopedico Internazionale d'arte moderna
e contemporanea 2005
- - 2007
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