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            Rami - Mirella Luigia Raganato 


Scultura di talentuosa esecuzione. Solo un’artista d’alta professionalità è all’altezza di immedesimarsi, e di portare a termine un simile costrutto contenutistico ed estetico. In una chiave plastica di suggestiva espressività classica, l’autrice rivela la veritiera e inevitabile essenza del nostro percorso terreno, usufruendo della mitologia della Grecia antica.
Prof. Paolo Levi, critico e direttore della rivista –EA Editore, Palermo


Opera struggente dal raffinato costrutto plastico e dall’eccezionalità estetica. L’ispirazione nasce dalla cultura dell’autrice, e si concretizza grazie a una tecnica ineccepibile che crea un suadente movimento di corpi in incavo e tuttotondo.
Stefania Bison, critico – Rivista EA Editore, Palermo


Interviene nel linguaggio espressivo di Rami il dualismo tra stasi e movimento, alla ricerca dell’inafferrabile limite tra qualcosa che sta per accadere o sta per trasformarsi. L’emblema dell’opera Eros e Thanatos è la forza, la tensione, lo scontro di forze, di bene e male, sensazioni ed emozioni che trovano spazio nello slancio creativo di una vitalità prorompente.
Sandro Serradifalco, critico – Rivista EA Editore, Palermo


Mirella Luigia Raganato, in arte Rami predilige nelle sue opere l’uso di materiali non “sofisticati” come l’argilla. Per l’artista infatti l’opera d’arte fiorisce, si dipana nella natura che l’ha generata e si nutre delle forze dinamiche che essa mette in atto. Il suo è un ritorno alla naturalità come matrice esistenziale.
Salvatore Russo, critico – Rivista EA Editore, Palermo


Sono dipinti nati per luce interiore, mossi sostanzialmente dal meraviglioso esordio del silenzio quelli realizzati da Mirella Raganato, nei cui risvolti scenici la profondità emotiva resta sempre all’apice della ricerca e dello stesso poetico riscontro oggettivo a seguito del quale, Mirella Raganato conferisce alla sua opera d’arte il richiamo della sincerità nella condizione silente di un ricordo annoverato nel tempo. Il coerente e simbolico messaggio pone i cardini all’azione percettiva del soggetto al fine di meglio contemplare l’esistenza infinita del sogno in un disposto iconografico dove la maturità si mette a confronto sempre con gli eleganti e simbolici appressamenti tonali”.
Flavio De Gregorio, critico e storico dell’arte– Accademia Santa Sara di Alessandria- EuropArt 2015


C’è una forte dose di umanità nelle opere di Mirella Raganato. La sua ricerca tecnica e creativa la conduce ad esprimersi opportunamente in grado di evocare sentimenti e umori che la posseggono, nel momento in cui l’estro creativo la coinvolge e la cattura, concedendole libertà di espressione e capacità di intuito, doti assolutamente preziose per la sua ricerca artistica”.
Francesco Chetta, Editore “ARTE Collezionismo – Pittori e Scultori del 900 - 2013”, 14 ottobre 2012


“Mirella Raganato, artistically known as “Rami”, dedicates her works to her own existence, or, maybe, it is the art-work itself that nourishes from her intimate essence. The two options blend and interweave. She relies on colours and paintbrushes to narrate fragments of the world of her loved ones, in whispered and dreamlike atmospheres”. Pompea Vergaro, critico d’arte, Lecce, Castello Carlo V, 5 maggio 2012


Una intuizione propositiva della realtà inconscia e dei suoi pensieri rivelati dalla congiunzione del messaggio creativo. La sua tecnica pittorica manifesta intuito e comunicazione stilistica, rivisitando ogni più piccola emozione visiva”.
Prof.ssa Maria Rosaria Belgiovine, critico d’arte, direttrice artistica Artexpò Gallery, Venezia 21 aprile 2012


Sulla tela l’artista entra in una dimensione onirica che forse vorrebbe portare nella realtà, con tratteggi e sfumature come ali di farfalla, in sogni e segni dove queste 2 figure mitiche sono affidate a Morfeo, che le accompagna nel dolce sonno e per lasciarsi condurre là dove tutto si può, avvolte in morbidi e delicati abiti su colori vivaci e netti. Sarebbe meraviglioso pensare che qui vive l’eternità e che non vi saranno risvegli, perché tutto diverrebbe doloroso. I cromatismi sono un sogno di una notte di mezza estate di Shakespeariana memoria”.
Pompea Vergaro, critico d’arte - Cursi, 14 luglio 2011


Il gusto del colore e della decorazione costituiscono la peculiarità della ricerca estetica di Mirella Raganato, in arte Rami. L’artista salentina arricchisce le opere con le sue competenze accademiche componendo le tele con richiami mitologici, simbolisti ed iconografici.
Gran parte dei suoi dipinti si riempiono di donne riflessive ed eteree, che si fanno quasi cullare da pensieri dolci e da amare considerazioni.
In quadri come “Anima” possiamo notare accanto alla protagonista, una voluttuosa donna dai boccoli rosso rubino apparentemente sopita e avvinta dai rovi, un elegante pavone che si innalza nel cielo. Animale questo che è presente in particolare nella simbologia cristiana, dove diventa vessillo dell’immortalità, quindi la persistenza dell’anima anche dopo la morte.
L’atmosfera cambia diventando più distesa in “Soffio”, opera dolce e sognante, che ci fa sperare nell’arrivo di tanta sospirata primavera.
Un nuovo cambio di tematica, accompagnato anche da un cambio di tecnica è la tela intitolata “La mia Italia”, tema, questo, che non poteva essere più attuale. Ma come si evince dal titolo è l’Italia della pittrice, decisa ad immortalare il rapporto magico tra madre e figlia.
Sceglie un formato insolito e un punto di vista altrettanto particolare inserendo le due figure contro uno sfondo verde scuro. Le protagoniste parlano un linguaggio dolce e complice, fatto di un silenzio fecondo. Rami per la madre si trasforma e trasferisce le sue emozioni dedicandole tenere poesie. Come in altre tele, il contrasto cromatico rende ancora di più l’emozione che le lega, accomunate nell’uso di un foulard rosso vivo con le medesime decorazioni, usato a vezzo di turbante. Quello indossato dalla figura più matura, viene accostato alla maglietta bianco latte della protagonista più giovane creando un meraviglioso contrasto cromatico.
Rami è una pittrice dai raffinati tocchi di colore, che lega ed armonizza con sapienza vari temi ed esperienze artistiche, dalle icone sacre, passando per il trompe l’oeil fino al disegno”.
Teresa Francesca Giffone , critico d’arte– Rivista Eikon marzo-aprile 2011 pagg. 26,27


“E’ un’armonia quasi musicale ciò che emerge dalle opere di Mirella Raganato, in arte Rami, che espone negli spazi di Borgo Cardigliano con la mostra “Sulla Scia dell’Anima”. Ed è proprio alle profonde intimità dell’essere che l’artista attinge alla propria ispirazione facendo del colore il mezzo, fulgido e splendente, per esprimere citazioni biografiche, espediente idoneo a mettere in luce l’aspetto poetico del suo essere “donna”. Le figure femminili di Rami, infatti, rivelano un abbandono immaginifico, sognando lo spessore emotivo e la leggerezza onirica della sensibilità artistica dell’artista “pennellate/piccole gocce di colore/frammenti di memoria/si staccano/dalla mia anima/si posano/danzano/sulla scia dell’anima
”.
“Qui Salento”, mensile pag. 65 – giugno 2010


Rami è artista i cui dipinti traggono ispirazione dalla mitologia, basti guardare ai soggetti rappresentati, come ad esempio Prometeo, Apollo e Dafne, Iside, ecc.. Il mito per Rami incarna la realtà attraverso una forte presenza di significati legati al valore della
vita, in sostanza una pittura che dà conto di una sensibilità intima e riflessiva. Pittura dove non è difficile individuare una cifra armonica, caratterizzata dal colore: vera linfa che reca energia a tutte le parti del dipinto introducendo alla lettura dell’opera e rivelandola. Non manca, in questi dipinti, una particolare attenzione alla luce, ed al moto, alla potenzialità stessa del colore, alla struttura dei volumi, alla conquista di nuovi spazi pittorici, elementi a cui è affidato il messaggio estetico. Nascono così figure femminili costruite attraverso ponderato gusto cromatico ed elegante segno grafico, essenziali a infondere il giusto ritmo compositivo che le affina nella loro eleganza; immagini pregnanti di citazioni autobiografiche, espediente idoneo a mettere in luce l’aspetto poetico del suo essere donna
”.
Prof. Nicola Cesari, pittore e critico d’arte 2008


Vive nella sua profonda essenza nel pieno del sentimento, dove tutto è idillio, perché tutto è possibile, scavando nella profondità del cuore umano, in cerca di una luminosità mitica. L’artista propone l’avventura verso mondi nascosti che chiedono alla creatività di essere svelati. Ma conosce anche la dolcezza e la meraviglia, dopo la fatica della creazione, perché la maternità è un atto creativo che ogni volta desta stupore. Il senso estetico è il fondamento dell’arte di Mirella alla ricerca della perfezione delle cromie e dei tratteggi, perché ella sa che la bellezza ci salverà! Sulle parole di Dostojesky”.
Pompea Vergaro, critico d’arte


L’influsso positivo, la metodologia del lavoro in relazione alla consolidata esperienza, fanno dei dipinti realizzati dalla pittrice Mirella Raganato “Rami”, l’appassionante e avvenente incontro dell’attiva personale complicità. Il consueto apporto cromatico ricco di tonalismi che si incontrano con scene di singolare clamore corporeo, mettono a viva evocazione il cardine preposto figurativamente, capace di colmare gli ampi spazi interiori, acuti nella condizionata introspezione serenamente vissuta e che, attraverso il momento silente, si convoglia nel meraviglioso e definitivo aspetto schematico della scena. E’ un dipinto quello realizzato dalla brava pittrice Mirella Raganato, dove tutto è cautamente predisposto al fine di comprendere l’autenticità dei sentimenti”.
Cav. Flavio De Gregorio, critico d’arte


 
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