Nata nel 1963 a Carbonia (CI), dove vive con
marito e due figli e insegna Inglese al Liceo
‘E. Amaldi-Gramsci’, dipinge da autodidatta fin
da bambina sulle orme del padre, mancato
prematuramente, anche lui autodidatta, poi
incoraggiata a proseguire dai preziosi consigli
della sua insegnante, la pittrice Febe
Antoniutti. “Nonostante gli impegni di lavoro e
famiglia Rosa è sempre riuscita a ritagliarsi,
con fatica, il tempo
per la sua passione (…) Ciò che la spinge a disegnare o
a dipingere, è la volontà di racchiudere le emozioni
suscitate dall’osservazione della realtà o legate a
particolari momenti, quasi a ‘conservarle’ e ‘fermarle’,
preservandole dalla fugacità del Tempo.
Dagli anni 2000, pur mantenendo una predilezione per il
genere figurativo, ha iniziato a sperimentare nuovi
generi e tecniche miste, con uso di diversi materiali.
Pittura e poesia l’hanno aiutata a superare alcuni
momenti dolorosi della vita, ridando un senso alla
sofferenza attraverso la riflessione sull’intima
relazione tra il microcosmo dell’esistenza umana e il
macrocosmo degli elementi naturali e attraverso la
ricerca e il riconoscimento della bellezza nella Natura,
nelle luci, nei riflessi e nei colori dei paesaggi, (…)
ma anche all’interno della casa e nei volti delle
persone (…). La sua pittura nasce soprattutto da una
spinta interiore, un fremito e un richiamo irresistibile
che necessitano di trovare sfogo nel realizzare un’idea,
un sentimento o un’emozione su una pagina, su una tela o
una tavola e a questo punto l’atto del disegnare e
dipingere diventano un gesto d’amore e di liberazione.
E’ con l’acrilico, unito ad altri materiali, carta,
stoffa, stucco, sabbia, fiori, che riesce ad esprimere
idee spesso legate ai temi di alcune sue poesie, dove
gli elementi naturali diventano simboli e/o
personificazioni di stati d’animo, passioni, sentimenti,
fondendosi con essi. La Marongiu ha partecipato a
diversi concorsi letterari nazionali, conseguendo alcuni
riconoscimenti e segnalazioni, con pubblicazione di
alcune poesie in opere antologiche. Ha anche pubblicato
la sua prima silloge poetica dal titolo: ‘Lo
scrigno della mia anima’, nel 2007. (sintesi
dal catalogo ‘L’arte italiana nel Principato’-
4/5 ottobre 2012 Mese della cultura e della lingua
italiana, Ambasciata italiana nel Principato di Monaco –
Auditorium Rainier III, Montecarlo). Ha
partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero.
Nelle sue opere è evidente la passione per i forti
contrasti, i colori puri e vivaci, talvolta mischiati
direttamente sulla tela, che riescono a dare più forza
alle rappresentazioni simboliche di idee ed emozioni
intrecciate talvolta alla sua esperienza di vita,
ultimamente caratterizzata dall’incertezza dovuta
all’accentuarsi di problemi visivi, che hanno dato vita
a due serie, una caratterizzata da rappresentazioni
simboliche degli occhi,
l’altra intitolata VISIONI RELATIVE,
(2017/2019) (tre sue opere sono esposte a Barcellona
presso il Centro de Oftalmología Barraquer: La finestra dell’anima 1 e 2 e
I miei occhi hanno ali di farfalla). E’
stata determinante l’esperienza barcellonese, la
conoscenza e il fascino per l’architettura geniale di
Gaudí, i colori e le forme ispirate alla natura delle
sue opere, ma anche il clima caloroso e accogliente
della città, della sua gente, della sua arte e
l’amalgama armonioso di antico e nuovo, tradizione e
multiculturalità. Altro tema di alcune sue opere, legato
all’esperienza di insegnante, è la scuola, la
disillusione e l’amarezza per il suo impoverimento
dovuto ad anni di politiche insensibili e miopi, a
presunte innovazioni tese solo al risparmio economico,
che invece calpestano il diritto degli studenti a
prepararsi al futuro, insieme alla dignità degli
insegnanti, il cui lavoro è sempre più svalutato e poco
riconosciuto. Ultimamente ha esteso la sua
sperimentazione al genere
astratto-concettuale-informale, attraverso cui esprime
lo stato d’ansia, incertezza e tristezza dovuto alla
pandemia da Covid19, ma insieme l’intento di trasformare
in Bellezza anche gli elementi più negativi. E’ inserita
nella seconda edizione, 2020 e nella terza edizione,
2021, dell’ATLANTE DELL’ARTE CONTEMPORANEA
DE AGOSTINI.